Aamar Elmeki, ex studente scuole edili Veneto, posa davanti ad una macchina usata in cantiere

 

Aamar Elmeki è un giovane operatore edile, ex studente delle Scuole Edili del Veneto.

Si è appassionato presto a questo mondo, anche grazie ad un suo zio che faceva lo stesso mestiere, e oggi è contento della sua scelta professionale. Aamar continua ad imparare ogni giorno di più e ha degli obiettivi ambiziosi per la sua carriera.

Lo abbiamo intervistato per conoscerlo meglio e sapere del suo percorso.

  • Ciao Aamar, di cosa ti occupi?
    Ciao, sono un operatore edile in un’azienda di costruzioni.
  • Quali attività svolgi nello specifico?
    In realtà svolgo tantissime attività diverse: lavoro con le macchine operatrici, mi occupo di armature e coperture, faccio lavori di carpenteria, insomma faccio un po’ di tutto.
  • Cosa ti ha appassionato di più di questo settore?
    Fin dall’inizio, quando studiavo, la cosa che mi affascinava è che questo lavoro è sempre diverso, non fai mai la stessa cosa per due giorni di fila.
    In ogni cantiere ti confronti con nuove idee, ragionamenti e disegni.
    E poi cresci ogni giorno di più: un giorno realizzi un tetto, il mese dopo lavori con le macchine operatrici e magari dopo qualche tempo segui la realizzazione di una casa intera da zero. Il bello è proprio questo: la soddisfazione di imparare a realizzare qualcosa dall’inizio alla fine.
  • Che percorso di formazione hai seguito e come lo hai conosciuto?
    Ho frequentato la scuola edile. È stata una professoressa delle medie a cui ero molto affezionato a scoprirla e a contattarmi, invitandomi a visitarla. Quando sono andato mi hanno spiegato tutto su come diventare operatore edile e la cosa mi ha incuriosito.
    In più, ho scoperto che a scuola avrei potuto prendere gratis anche i patentini per le macchine operatrici e imparare concretamente un mestiere che di per sé non è facile.
    È lì che ho capito che sarebbe stata la mia strada e oggi sono soddisfatto della mia scelta.
  • Mi sapresti citare tre cose della scuola che ricordi con maggior piacere?
    Sicuramente tutti gli amici che ho conosciuto lì e con cui sono rimasto ancora in contatto. Poi il professore di matematica, e in generale tutti i prof, con cui avevo davvero un buon rapporto. E poi ovviamente le macchine operatrici!
  • Quindi ritieni che la scuola sia stata utile per il tuo lavoro?
    Molto, ci hanno formato su tantissimi aspetti. Sul lavoro ovviamente impari sempre nuove cose ma, grazie alla scuola, quando sono arrivato in cantiere, sapevo già muovermi in molte situazioni.
  • Come ti vedi in futuro?
    Mi piace pormi sempre degli obiettivi. Innanzi tutto diventare un ottimo macchinista e muratore. E poi, l’obiettivo più grande, è quello di diventare un imprenditore e aprire una mia azienda di scavi.
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