Grazie ai bonus fiscali per la riqualificazione edilizia nel 2021 si assisterà ad una crescita del pil e dell’occupazione non solo nell’edilizia.

Grazie ai bonus fiscali per la riqualificazione edilizia nel 2021 si assisterà ad una crescita del pil e dell’occupazione non solo nell’edilizia.

Le varie agevolazioni fiscali riconosciute per i lavori di riqualificazione e innovazione degli edifici esistenti, rappresentano sì un rilancio dell’edilizia, ma contribuiscono a migliorare il fatturato e l’occupazione dell’intero settore. Un provvedimento che permette di effettuare interventi di ristrutturazione a costo molto basso, un’opportunità senza precedenti, un’occasione concreta per ridare vita alle aziende dell’edilizia e a tutta la filiera ad esse collegata.

Insieme alle imprese edili i settori professionali e gli ambiti più coinvolti dai bonus per la riqualificazione edilizia sono soprattutto quelli ad essa collegati, come gli studi di progettazione, gli esperti e consulenti fiscali e legali, le società di manutenzione, società finanziarie, amministratori di condominio, l’ambito assicurativo.

Una crescita dell’interno comparto che ha come conseguenza una richiesta sempre maggiore di figure professionali specializzate.

Nel settore edile le percentuali di richiesta sono sorprendenti. I professionisti più richiesti sono:

i periti industriali e termotecnici, collaudatori, ingegneri, geologi, cappottisti, progettisti di impianti tecnologici, e altre figure connesse. Si stanno registrando percentuali di aumento di richieste di figure tra cui: Elettricisti (+ 13%), Idraulici (+8%), Caldaisti (+6%), Operai edili e produzione materie edili (+6%), Ingegneri (+5%), Amministrativi (+4%), Geometri (+3%), Serramentisti (+3%), Termoidraulici (+3%), Carpentieri (+ 3%), Contabili (+3%).

Per il 2021 le previsioni parlano di impatto con percentuali a doppia cifra. Grazie ai bonus per la riqualificazione edilizia nel prossimo triennio, si prevede un impatto sul Pil di tre punti percentuali con una crescita di 63 miliardi di euro e una media di incremento occupazionale di 100mila addetti l’anno compreso l’indotto

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