L’edilizia al centro del successo del Recovery Plan

L’edilizia al centro del successo del Recovery Plan

L’edilizia gioca un ruolo fondamentale per il successo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che prevede investimenti pari 191,5 miliardi di euro.

Il Recovery plan o Piano Nazionale di ripresa e resilienza recupero approvato dal Governo, è un documento che racchiude riforme ed investimenti per il rilancio del nostro Paese. 222,1 miliardi l’ammontare degli investimenti previsti, e ai 191,5 miliardi previsti dal Piano si affiancano 30 miliardi del Fondo Complementare, stanziato con l’obiettivo di attuare tutte le riforme proposte e ritenute valide.

Il testo del Recovery Plan è suddiviso in sei missioni e 16 componenti. Si tratta di un pacchetto di riforme, che puntano a rendere più forte la pubblica amministrazione, il sistema produttivo, intensificare gli sforzi per la lotta alla povertà, all’esclusione sociale e alle disuguaglianze. L’obiettivo è favorire la ripartenza del Paese, dopo lo shock causato dalla pandemia cercando di superare ostacoli strutturali radicati da anni. La spinta per il settore edile non verrà unicamente dai fondi stanziati e dal super Bonus, ma anche dalla Riforma della Pubblica Amministrazione e di semplificazione della legislazione. 

I fondi stanziati dal piano sono così ripartiti:

  • 49,2 miliardi per la “Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura”. Gli investimenti previsti assicurano connessioni veloci in tutto il Paese e per il rafforzamento delle infrastrutture digitali della PA
  • 68,6 miliardi per la “Rivoluzione verde e transizione ecologica”. Investimenti e riforme per l’economia circolare e la gestione dei rifiuti e per il rinnovo del trasporto pubblico locale. Previsti incentivi fiscali per incrementare l’efficienza energetica di edifici privati e pubblici e risorse per la riduzione del dissesto idrogeologico
  • 31,4 miliardi per le “Infrastrutture per una mobilità sostenibile”. Investimenti per migliorare, modernizzazione e potenziare le linee ferroviarie regionali, il sistema portuale e la digitalizzazione della catena logistica
  • 31,9 miliardi per “Istruzione e Ricerca”. Investimenti negli asili nido, nelle scuole materne, nei servizi di educazione e cura per l’infanzia. Previsto anche il risanamento strutturale degli edifici scolastici, con l’obiettivo di ristrutturare una superficie complessiva di 2,4 milioni di metri quadrati.
  • 22,4 miliardi per l’“Inclusione e coesione”. Previsti investimenti infrastrutturali per le zone economiche speciali e interventi di rigenerazione urbana per le periferie delle città metropolitane
  • 18,5 miliardi per la “salute”
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